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Correlazioni in Medicina



Efficacia comparativa di Teriflunomide versus Dimetilfumarato nella sclerosi multipla


È stata confrontata l'efficacia di Teriflunomide ( Aubagio ) e Dimetilfumarato ( Tecfidera ) sugli esiti sia clinici che di risonanza magnetica nei pazienti seguiti prospetticamente nell'Observatoire Français de la Sclérose en Plaques.

In totale 1.770 pazienti con sclerosi multipla recidivante-remittente ( RRMS ) ( 713 con Teriflunomide e 1.057 con Dimetilfumarato ) con una risonanza magnetica cerebrale disponibile al basale sono stati inclusi per intention-to-treat.

Gli esiti post-inizio a 1 e 2 anni erano recidive, aumento delle lesioni T2, aumento del punteggio alla scala EDSS ( Expanded Disability Status Scale ) e motivo della sospensione del trattamento.
Sono stati stimati i punteggi di propensione con ponderazione inversa delle probabilità.

Le proporzioni dei pazienti aggiustate per i fattori di confondimento erano simili nei pazienti trattati con Teriflunomide rispetto ai pazienti trattati con Dimetilfumarato per recidive e progressione della disabilità dopo 1 e 2 anni.
Tuttavia, la percentuale aggiustata di pazienti con almeno una nuova lesione in T2 dopo 2 anni era più bassa nei pazienti trattati con Dimetilfumarato rispetto a Teriflunomide ( 60.8% vs 72.2%, odds ratio, OR=0.60, P minore di 0.001 ).

Le analisi dei motivi della sospensione del trattamento hanno mostrato che è stata segnalata una mancanza di efficacia per l'8.5% dei pazienti trattati con Dimetilfumarato rispetto al 14.5% dei pazienti trattati con Teriflunomide ( OR=0.54, P minore di 0.001 ), mentre gli eventi avversi hanno rappresentato il 16% dei pazienti trattati con Teriflunomide e il 21% dei pazienti trattati con Dimetilfumarato dopo 2 anni ( OR=1.39, P minore di 0.001 ).

Dopo 2 anni di trattamento, è stata trovata un'efficacia simile tra Dimetilfumarato e Teriflunomide in termini di esiti clinici, ma con risultati migliori basati sulla risonanza magnetica per i pazienti trattati con Dimetilfumarato, con conseguente riduzione del tasso di interruzione del trattamento a causa della mancanza di efficacia. ( Xagena2019 )

Laplaud DA et al, Neurology 2019; 93: e635-e646

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